La definizione più completa e sintetica di Mindfulness è probabilmente quella fornita da Jon Kabat-Zinn che l’ha introdotta nella medicina ufficiale alla fine degli anni ’70: prestare attenzione deliberatamente al momento presente in modo non giudicante.

E probabilmente il modo migliore per comprendere meglio di cosa si tratti consiste nell’analizzare parola per parola quella definizione.

La mindfulness consiste dunque innanzitutto nel prestare attenzione deliberata, ovvero non casuale, ma originata da una scelta libera e consapevole.

Ma prestare attenzione a cosa? Ebbene, la risposta è piuttosto sorprendente: al momento presente.

Si tratta di un’idea straordinariamente semplice e al tempo stesso potente. Noi trascorriamo gran parte del nostro tempo presi dai nostri pensieri e osserviamo la realtà con il filtro dei nostri pensieri. Quando siamo assorbiti dalla nostra mente, dai nostri pensieri, dai ricordi, dalle anticipazioni del futuro, dalle preoccupazioni, dai commenti, dalle critiche, o da qualsiasi altro scenario generato dalla mente, noi non siamo nel presente. Siamo in una sorta di realtà virtuale, quella creata dalla nostra mente che ci fa vedere, sentire, toccare, e persino odorare, con l’immaginazione. 

Se invece portiamo l’attenzione a ciò che i nostri sensi percepiscono nel momento presente, possiamo percepire ciò che vediamo con i nostri occhi, ascoltiamo con le nostre orecchie, tocchiamo, gustiamo, odoriamo con i nostri sensi. 

Infine, nella definizione generale di mindfulness incontriamo una specifica qualità dell’attenzione al presente: non giudicante!

Attenzione non giudicante vuol dire osservare nel presente non solo ciò che percepiamo con i sensi, ma anche i nostri pensieri in quanto eventi che accadono nel presente nella nostra mente. Possiamo riconoscere i nostri pensieri senza essere catturati dai loro “giudizi”. 

In sintesi, prestare attenzione al momento presente in modo non giudicante significa osservare ciò che c’è, nel momento in cui è, esattamente per ciò che è, senza pregiudizi. 

Quando viviamo una condizione di stress tendiamo a ripercorrere mentalmente sempre gli stessi circuiti, sempre gli stessi ragionamenti, seguendo automaticamente i pregiudizi dei nostri pensieri. Osservare la nostra esperienza con la mindfulness ci consente di uscire da una sorta di trappola mentale e osservare noi stessi e il mondo con freschezza, con uno sguardo nuovo, aperto.

Questo è il potere trasformativo della mindfulness che viene utilizzato in terapia per accedere alla possibilità di cambiare profondamente.

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